sei in Istituto Comprensivo - Di Vona - indirizzo dei linguaggi e della com. - corso F - a.s. 08-09 -pagine delle attività
Il giorno 10 Dicembre 2008 la classe 3°F, accompagnata dalle docenti Cisco e Olivari, è andata in visita al Planetario di Milano “Ulrico Hoepli”, e ha assistito ad una spiegazione riguardo ai movimenti del cielo e della terra con gli strumenti del Planetario.
Il termine planetario, al contrario di quello che si crede, non indica la struttura, quanto il macchinario che vi è all'interno.
Durante la spiegazione un esperto ci ha guidato all’osservazione della volta celeste prendendo in esame alcuni movimenti terrestri (rotazione e rivoluzione) e le loro conseguenze (alternarsi del dì e della notte, stagioni dell’anno).
Siamo entrati in questa grande sala circolare dove al centro era posto il planetario e tutto intorno le sedie girevoli per cambiare il nostro punto di osservazione.
La cupola che ci faceva da cielo, è di forma semisferica e lunga la circonferenza massima equatoriale sono rappresentati i profili dei monumenti e delle principali montagne visibili da Milano in modo che ci potessimo orientare. Sono anche indicati i punti cardinali.
Tutti i movimenti del cielo di una giornata possono essere accelerati, così da trattarli in una sola ora di lezione; e grazie alle simulazioni del proiettore sono state eliminate le fonti di luce esterna prodotta dalle varie attività umane, quindi ci è stato possibile osservare più stelle di quelle che solitamente possiamo notare in una comune notte di città.
Ci è stato spiegato che le stelle sono state raggruppate dall’uomo in costellazioni, in modo che potessimo definirle per riuscire ad orientarci meglio.
Un tabellone luminoso ci mostrava i paesi illuminati in quell’ora (12.52).
In questo caso le zone illuminate dal sole erano l’Africa, l’Asia, l’Europa, la parte orientale del Sud America e la parte centro occidentale dell’Australia.
Il Civico Planetario di Milano è stato fondato nel 1930, e ancora oggi è il più grande Planetario italiano.
Questo planetario è stato donato nel 1929 alla città di Milano dall’editore milanese Ulrico Hoepli, poi inaugurato nel 1930.
Questa frase è di Leonardo Da Vinci, rappresenta il rapporto tra l’uomo e l’infinito, il fatto che chi guarda un cielo stellato ne rimane stupito e non riesce a non guardarlo.