Relazione sull’incontro con Luigi
Garlando
Mercoledì alla quarta ora ci siamo recati nell’auditorium
della scuola dove abbiamo incontrato Luigi Garlando, un giornalista de “la
gazzetta dello sport” che ha come passatempo preferito scrivere libri. I suoi
libri hanno sempre tematiche molto significative e protagonisti i ragazzi.
Ha scritto
infatti, un libro sulla mafia, uno sulla politica, uno sulla guerra e quello
sul razzismo che abbiamo letto noi, “Buu”. E’ un libro interessante perché
affronta tematiche molto importanti come l’emarginazione e il tifo, le
diversità e lo sport, i rapporti con la famiglia e con la scuola. Il libro
parla di un ragazzo, Jack, che ha un problema al sangue: non arriva al
cervello, se lui si mantiene in posizione eretta, per cui deve camminare a
testa in giù.
Da quando
viene trovato, Jack deve affrontare una difficoltà dopo l’altra, ma, quando
conosce Balotelli, la sua vita cambia. Tutti gli girano intorno tempestandolo
di domande, tranne il figlio di Edo Curti, l’allenatore della Dinamo Nebbia, la
squadra del quartiere. Edo Curti non voleva Jack e i suoi amici in squadra
perché erano stranieri o “capovolti”, quando a causa degli incidenti causati
dai cori razzisti verso di lui, muore un ragazzo, Balotelli pensa di lasciare
il calcio, ma Jack lo convince a non demordere. Balotelli lo ringrazia in
diretta e tutti cominciano a cercare questo misterioso Jack. Un giorno a casa
del rovesciato arriva un pullmino e ne discendono alcuni campioni del calcio.
Changa, l’amica di Jack, ha organizzato una partita contro
Dopo essersi presentato, Garlando si è messo a
nostra disposizione per rispondere alle domande. Le risposte più interessanti
sono state riguardo al suo libro “Camilla che odiava la politica”. L’autore ha
affermato che la politica non è un argomento difficile per i ragazzi, perché si
può chiamare così qualunque decisione presa insieme, cercando di fare la scelta
migliore. Riguardo alla diversità, Garlando ha detto essere un’occasione per
arricchirci e talvolta completarci. Ci è stato detto che è stato scelto un ragazzo “rovesciato” come
protagonista del libro “Buuu” proprio perché è il simbolo di tutte le
diversità.
Invece
Balotelli è stato scelto perché è un ragazzo preso particolarmente di mira dai
cori razzisti.
L’autore ha
parlato anche del suo libro sulla mafia.
Ha detto
che è il suo libro preferito fra quelli che ha scritto. Il libro racconta di un
padre che porta in giro per Palermo il figlio, raccontandogli la storia della
mafia, di Giovanni Falcone, di come si sia sacrificato per il bene comune.
Garlando mi
è sembrato abbastanza disponibile e l’incontro mi è piaciuto molto.
Io, i libri
di Garlando, li consiglio, perché sono molto interessanti e anche perché mi
hanno introdotto alla lettura.
Nell’incontro con Luigi Garlando, mi ha colpito…
…quando, parlandoci della sue esperienza, ha detto che alla nostra età non gli piaceva leggere, così ho capito che le cose che oggi disprezziamo, domani possono esserci utili. (Giovanna Ferri, Jennifer Del Castillo)
…che molti suoi libri parlino di come la vita sia ingiusta e come spesso ci siano persone volgari. (Attardo Alessio)
…che abbia scritto un libro in cui parla di una sua amica giornalista, cronista di guerra in Afghanistan, che ha sacrificato addirittura la vita per testimoniare al mondo quanto sia orribile la guerra. (Ginevra Bitetto, Joshua Guevarra, Mattia Gandolfi)
…che riesca a essere un bravo giornalista e un bravissimo scrittore. (Matteo Foresta)
…che abbia raccontato di aver anche lui (più o meno) lottato contro la mafia,quando ha criticato una squadra in un articolo e poi non è potuto salire sull’aereo di quella squadra, perché “non gradito”, quindi non ha potuto svolgere il suo lavoro. La sincerità a volte si paga cara… (Lorenzo Strechelli, Davide Orlotti))
…quando ha detto di avere scritto un libro contro il razzismo, dopo aver sentito un brutto inno allo stadio su Marco Balotelli: ha dimostrato di essere generoso e sensibile. (Lorenzo Lobosco)
…che la sua passione per la lettura e poi per la scrittura sia nata dopo avere letto un libro che gli era stato consigliato da un professore. (Giulia Baroni, Mattia Baronio, Luigi Garbujo, Jacopo Lamari)
…che l’idea di scrivere “Per questo mi chiamo Giovanni” sia nata da una conversazione con un’amica libraia.
…e poi quando, parlando della sua professione, ha detto che non gli sembra nemmeno un lavoro, perché fa delle cose piacevoli e divertenti. (Matteo D’Annibale)
…che abbia scritto un libro sulla mafia, lui che si occupa solo di calcio…(William Yu)
…che abbia detto che non importa essere ricchi, ma avere un lavoro che ti piace e una bella famiglia. (Beatriz Dos santos)
…quando ha detto che il suo lavoro gli piace e si vedeva, mentre lo diceva, che era contento…(Fabrizio Terraneo)
…quando ci ha detto che, per scrivere “Per questo mi chiamo Giovanni”, ha intervistato personalmente la sorella di Falcone. Ho trovato speciale quello che ha fatto, perché è riuscito in questo modo a entrare nella storia, una storia che non si dimentica…(Luana Marinelli)
La
classe 1I