RELAZIONE INCONTRO CON L’AUTRICE PAOLA ZANNONER

 

Giovedì 1 marzo la classe 3H ha partecipato ad un incontro con la scrittrice Paola Zannoner. In vista di questo evento gli interessati hanno letto un libro, “Il Vento di Santiago”, uno dei tanti romanzi di questa autrice. Il primo passaggio è stato quello di ripercorrere la vita di questa stimata inventrice di storie.

Paola Zannoner cominciò a scrivere da giornalista e poi ottenne un lavoro in una biblioteca di Firenze, dove quindi si specializzò. Ella provava passione per la lettura, per lei non era uno sforzo bensì un piacere. La sua opinione è che leggere è il primo passo per diventare uno scrittore. Dopo cominciò a collaborare con le case editrici Giunti e Mondadori e poi pubblicò il suo primo libro, un giallo. Da allora continuò a scrivere, cercando sempre di differenziare fasce d’età e generi diversi.

Oltre a parlarci della sua carriera da scrittrice, Paola Zannoner ci rivelò anche i suoi generi preferiti e i libri che hanno intrattenuto la sua infanzia. Il suo autore preferito da bambina fu Carlo Collodi, l’autore di Pinocchio, perché essa ritiene che i burattini non siano né maschi né femmine e quindi chiunque può immedesimarsi in essi. Oltre a questo, le piacque molto il libro Piccole Donne e anche i romanzi di Mark Twain. L’ultimo libro che ha letto è 22/11/63, il nuovo capolavoro di Stephen King, che compie un viaggio nel tempo fino a quella data, ossia il giorno della morte di Kennedy. I generi che invece non le piacciono sono i romanzi rosa e il fantasy. Per lei è difficile immaginare un mondo pieno di creature magiche e ambientazioni fantastiche. Infatti preferisce scrivere storie basate su avvenimenti reali.

Quando aveva la nostra età era in un periodo in cui andavano molto di moda i fumetti: ai tempi lesse infatti Diabolik e tutt’oggi ha l’intera collezione a casa. Il principale motivo era Eva Kent, che la affascinava da sempre per il suo modo di essere una ladra gentile, che ferma la violenza del malefico Diabolik.

Paola Zannoner quando scrive un racconto si concentra molto sulla correttezza lessicale e sullo sviluppo della storia, mentre quando scrive un romanzo approfondisce meno questi aspetti. Ovviamente, anche i romanzi danno vita ad un ottimo libro.

Il Vento di Santiago è un elemento simbolico e letterario: simbolico perché è come se fosse stato il vento a portare via la figlia di Alicia Fuentes, Estela; letterario perché il vento è un elemento che ricorre in molte poesie, romanzi e canzoni.  Come “Blowing in the wind”, qnche le domande dei desaparecidos sono rimangono nel vento.

L’incontro è stato molto interessante, perché l’autrice è molto simpatica e in grado di condurre un discorso senza annoiare nessuno. Fra tutti gli incontri svolti, questo è stato assolutamente uno dei migliori, soprattutto perché Paola conduce una vita normale, non cerca di mettersi in mostra, ma cerca di dare sempre il meglio di sé.