INCONTRO CON PAOLA ZANNONER
La letteratura
L’1 marzo la classe 3M si è recata nell’auditorium
della scuola per incontrare la scrittrice Paola Zannoner,
dopo aver letto il suo libro “Il Vento di Santiago” durante le vacanze di Natale.
Prima dell'incontro, abbiamo lavorato e discusso sul libro con la nostra
professoressa di italiano e abbiamo formulato delle domande da porre
all’autrice.
La scrittrice è una donna sulla cinquantina ma molto
giovanile, vestita con un completo elegante.
Prima di parlarci di lei e dei suoi libri ci ha raccontato,
con un marcato accento toscano, di quanto per lei siano importanti la lettura e
la letteratura: <<È come un bosco pieno di vie che rappresentano le varie opzioni
da prendere. La poesia, come la letteratura, serve a “nutrire” l’animo, come il cibo nutre il nostro corpo. Senza di essa saremmo come
gatti, vivremmo solo il moment presente, perderemmo il senso del tempo e di ciò
che ci circonda. La letteratura ci restituisce a noi stessi, a quello che
siamo; ci fa riflettere, serve ad ampliare e migliorare il nostro linguaggio e
la nostra memoria>>.
Paola Zannoner sostiene
che i ragazzi italiani vivano con ostilità il mondo dei libri, mentre in altri
paesi come Inghilterra e Stati Uniti c’è un’educazione alla lettura più sviluppata
dovuta alla tradizione. Personalmente non ci troviamo d’accordo con questa
affermazione, perché in Italia, nonostante si dica che i ragazzi non leggono,
molti libri per giovani sono ai vertici delle classifiche letterarie.
Ci ha detto anche che molti film tratti da libri sono meno
soddisfacenti rispetto ai libri stessi, infatti anche noi pensiamo che un film
non renda appieno il messaggio che trasmette un romanzo. Leggendo, ognuno ‘interpreta’
i personaggi e i luoghi delle vicende, mentre sulla pellicola sono rappresentati come il regista li ha
immaginati.
Il Libro “Il Vento di Santiago” è uno dei suoi primi libri,
scritto nel 1998. Il romanzo parla di un ragazzino, Jorge, che vive a Santiago con i suoi genitori, ricchi
borghesi. Da qualche tempo, però, il ragazzo è turbato dalla presenza di un'anziana
donna che lo aspetta ogni giorno davanti a casa. Jorge
si chiede che cosa voglia da lui e soprattutto perché i suoi genitori siano
così sconvolti da chiamare la polizia. Forse Jorge è
legato agli avvenimenti della dittatura cilena…
Paola Zannoner ci ha detto di averlo scritto perché, quando è avvenuto il
colpo di stato, lei era una ragazzina e ha seguito personalmente le vicende che
venivano trasmesse da radio e telegiornali.
Il titolo richiama il vento: un elemento
simbolico, spirituale. La scrittrice fa riferimento alla canzone di Bob Dylan Blowing in the Wind. In classe,invece, avevamo
ipotizzato che il vento fosse una forza invincibile, che non si ferma neanche
di fronte agli ostacoli più grandi, proprio come le donne alla ricerca dei loro
cari.
L’autrice ha dedicato il libro alla sorella,
perché le è sempre stata vicina e ha partecipato con lei a manifestazioni e
incontri con cantanti e ballerini cileni, testimoni della guerra civile. Ci ha
raccontato che gli artisti sono i primi a scappare dai paesi dove si profila la
minaccia di una dittatura: sarebbero i primi “nemici dello Stato”, visto che,
grazie al loro lavoro, sono in grado di esprimere e diffondere il dissenso del
popolo.
L’autrice ci ha fatto notare che nel “Vento di Santiago”,come
nella vita,sono le donne a prendersi cura di tutti. La letteratura femminile
nell’ antichità non era considerata. Le società in cui le donne sono sottomesse
sono violente, eppure sia l’uomo che la donna sono due componenti fondamentali
della società. Ha fatto riferimento a un libro che sta leggendo,“Dal Giappone
per amore”,che narra di alcune donne giapponesi che raggiungono in America i
mariti conosciuti per lettera. Una volta arrivate, le sposine scoprono che i
mariti, che si descrivevano come benestanti, non lo sono e così sono costrette
a fare le contadine.
Infine, un’ultima annotazione della Zannoner sul suo
romanzo: in esso non c’è traccia di vendetta,ci ha detto, ma è invece
presente il messaggio del perdono. Secondo noi però la scrittrice non è riuscita a trasmettere appieno questo
messaggio, perché, ci sembra, la nonna del protagonista non ha perdonato i
colpevoli, ma ha solamente lasciato al suo destino il nipote, per regalargli un
futuro sereno, proprio come fanno (o dovrebbero fare!) i genitori con i propri
figli.
Infatti il libro non termina con un classico
“happy end” americano, ma con un finale ‘sospeso,’che lascia al lettore la
libertà di immaginare se Jorge in futuro scoprirà chi
è veramente….
COMMENTO PERSONALE L’incontro è stato
piacevole e interessante. Noi, però, ci aspettavamo che ci parlasse un po’ di
più delle sue opere, mentre l’autrice ci si è soffermata maggiormente sui libri
che ha letto e che le sono piaciuti. Sembrava quasi che volesse scappare dal
“Vento di Santiago” e che si trovasse più a suo agio nelle vesti di critica
letteraria...
Andrea Clerici e Anna Chiara Montrasio
3M